A volte proprio non capisco la psicologia di massa. Le persone mi sorprendono e l’uso sistematico che noi tutti facciamo dei socials oramai mi offre un campionario variegatissimo di identità, più o meno cristalline e manifeste. Credo, forse erroneamente, che ad attirare sia la stranezza, la foto fatta con mille aggeggi, con la giusta angolatura,l’illuminazione perfetta.Invece no. A volte capita che la sorpresa si celi dietro ad una fotaccia fatta di corsa …una immagine che immortala e blocca nel tempo una banale crostata…imperfetta, rustica e con una lieve nota romantica data dai cuoricini un po’ “kitsch” messi sopra a sostiuire la tradizionale grata e in linea con la festività , tutta meramente commerciale, del giorno in cui l’hai sfornata ovvero S.Valentino. La schiaffi controvoglia nel finto mondo che ci tiene tutti uniti ed interdipendenti anche se lontani milioni di km, anche se diversi in tutto e per tutto. Ed ecco che accade una strana magia: i mipiace si accavallano, il telefono squilla e vibra di continuo senza lasciarti nel tuo meritato e solitario silenzio. E arrivano gli stranieri che ti supplicano di condividere la ricetta. E poi i compatrioti vanno ad allungare la fila delle richieste … e i parenti, loro decisamente più temibili visto che se non accontenti le loro voglie sanno dove abiti e potrebbero attuare vendette intestine famigliari.
Ho capito e lo sto capendo sempre più che quello che veramente manca in questa nostra dimensione così moderna, veloce, scattante e ipertecnologica è …la lentezza,la naturalità, la semplicità francescana.
Vogliamo e aspiriamo sempre a quello che ci manca affogandoci nell’eccesso.Basterebbe invece togliere l’esubero e far respiare quello che c’è sotto: l’essenziale.
Ed ora io vi “concedo” la ricetta inventata su 2 piedi, freddi, di quella che è stata eletta come la “Signora Crostata” chez Les Vegourmandes.
E poi dite che non sono buona!
- 250 g di farina di farro bianca,
- 150 g di farina di farro integrale,
- 100 g di anacardi crudi ridotti in farina;
- 1 cucchiaino di lievito cremor tartaro già addizionato di bicarbonato;
- 50 g di olio di cocco sciolto;
- 50 g di olio di girasole bio estratto a freddo;
- buccia di un limone bio grattata;
- un pizzico di sale;
- 100 g di zucchero di canna;
- 160 g di malto di riso aromatizzato agli agrumi (arancia,cedro e lime–>ho lasciato delle zestes di agrumi a macerare nel malto per almeno un mese);
- 1 cucchiaino di vaniglia.
- marmellata di mirtilli senza zucchero.
Sciogliere l’olio di cocco e miscelarlo poi con olio di girasole,malto , limone . In una ciotola mescolare le farine con la polvere di anacardi,lo zucchero,il lievito , il sale e la vaniglia. Unire i liquidi ai secchi e impastare formando una palla che va fatta riposare in frigo per un’ora almeno.
Dividere l’impasto in 2 metà diseguali, una grande per la base ed una piccola per la decorazione.Stendere la base in una teglia oleata ed infarinata di 28 cm di diametro.Farcirla con la marmellata desiderata e ricoprirla a piacere con la restante pasta.
Infornare a 175°C fino a doratura.Volendo, la si può rendere più lucida spennellandola gli ultimi 5 minuti di forno con il cosidetto lucido: malto di riso sciolto in acqua in proporzione 1:3.
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