Ci siamo…questa è una di quelle ricette basiche che non possono mancare nelle agendine (perchè confessatelo che anche voi avete quadernetti scritti a mano e non ricette tutto pixels e niente anima!). Una di quelle zozzonate,come dico io, che ti salvano dai momenti di depressione acuta o quando si è , inermi, sotto attacco ormonale, dei peggiori mai visti nella vostra vita. Un’ancora di salvezza, una cicciosa crema , innarrivabile…ok,ok,abbiamo capito.C’è chi la chiama Veg-nutella,chi Veganella,chi l’ha ribattezzata Edenella ( ovvero Santa Aida Vittoria Eltanin)…io, se me lo consentite, la nomino ufficialmente Anacarkella (con la kappa che dà quel tocco di internazionale chic e cool che non guasta) a sottolineare l’ingrediente principe:l’anacardo appunto.
Gli anacardi li ho conosciuti solo dopo il mio passaggio repentino all’alimentazione vegano-crudista.E già dalla prima addentata sono diventati il mio must-have della dispensa, uno di quegli ingredienti senza i quali sarei perduta.E con me, in particolare, mia madre cintura nera 3° dan di sgranocchiata olimpica dell’anacardio.Ci faccio DI TUTTO: pesti,creme dolci crudiste,salse salate,grana veg, farciture,rinforzi di impasti,crackers,torte,tortine,tartellette, e cottillons…Insomma li adoro.e, ça va sans dire, li uso esclusivamente non tostati e non salati.
Bando alle ciance, ché già vi vedo con la bava da maremmano alla bocca,beccatevi la ricetta!
ANAKARDELLA
Santo Anacardio non delude mai.
- 175 g di anacardi;
- 55 g di zucchero di canna equo&solidale;
- 100-120 ml di latte di avena;
- 50 g di cacao amaro.
Tritare a lungo nel mixer gli anacardi per almeno 10 minuti in modo da ottenere una pasta chiara e leggermente oleosa.Mixare a impulsi per evitare il surriscaldamento degli anacardi e l’harakiri del frullatore.Una volta ottenuta la pasta o burro di anacardi,aggiungere il resto degli ingredienti e rifrullare.Porre in un barattolo di vetro e conservare fuori dal frigo.
La merenda dei piccoli campioni!
Rimane liscia,vellutata e morbida per moltissimi giorni…il problema semmai consiste nel fargliele vedere le albe dei giorni seguenti,poraccia.
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