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Gnocchi di patate agli asparagi e noci

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Ingredienti:

Dosi per 3 persone
500g patate  rosse di colfiorito (o patate a pasta gialla)
100g farina tipo2
2 cipollotti freschi
due cucchiai di patata lessa
un mazzo di asparagi
una decina di noci
erba cipollina (facoltativo)
olio evo
sale
pepe

Procedimento:

Lavare le patate  e farle lessare intere  in acqua salata. Scolare, pelare e passarle nello schiacciapatate. Impastare la purea ottenuta  con poca farina alla volta, fino ad ottenere un impasto liscio e morbido( non impastare troppo a lungo, altrimenti diventa troppo appiccicoso).DSC00924 Dividere l’ impasto a pezzi e formare, su una spianatoia infarinata, dei cilindretti grossi come un dito. Tagliarli a pezzetti di circa un centimetro e mezzo e delicatamente “massaggiarli” col palmo della mano per dare una forma sferica, se necessario in questa fase aggiungere un pò di farina. Per il condimento. Tagliare finemente i cipollotti e lasciarli imbiondire in padella con un pò di olio extra vergine di oliva. Tagliare a rondelle fini  gli asparagi tenendo da parte le punte. Aggiungere le rondelline di asparagi ai cipollotti e cuocere a fuoco basso, con coperchio, finchè diventano morbidi. Aggiungere un paio di cucchiaiate di patata lessa e frullare il tutto.  Aggiustare di sale e pepe. Portare ad ebolizione l’ acqua , cuocere le punte di asparagi e quando saranno quasi cotte, tuffare gli gnocchi. Far cuocere x 3/4 minuti circa, finchè non saranno venuti tutti a galla e, con l’ aiuto di un mestolo forato ,  scolarli e aggiungere al condimento in padella, con un pò di acqua di cottura(una tazza circa). Amalgamare e servire con le noci rotte grossolanamente. Se gradita aggiungere una spolverata di erba cipollina finemente tagliata

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Polpette affumicate

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Le polpette sono un passepartout invincibile: riescono a quietare gli animi e le bocche,mettono d’accordo grandi e piccoli, rappresentano forse la più potente e invisibile arma diplomatica a disposizione delle nonne e delle mamme. Risolvono una cena o completano il pranzo domenicale. Sono camaleontiche: dentro può esserci il mondo vegetale ben camuffato agli occhi. Esplodono in bocca in un sol morso e ti rimandano alla pace dei tempi che furono… quando lo stress era solo una strana parola inglese lontana un braccio di mare dal nostro Mondo.

E così vi propongo la mia versione. E  siccome, come ho scritto poc’anzi, sono la firma della casalinga capace ai fornelli e hanno dentro tutto il gusto unico delle proprie case, io ci ho infilato senza nemmeno rendermene conto un pezzo della mia nuova Vita, dando originalità e un tocco d’amore aggiuntivo alle mie biglie sugose. Non avete capito a cosa mi riferisco? Ma ai Taralli, ovviamente… e alla loro Terra Madre che mi ha stregata. Ed un suo figlio in modo particolare.

Dedicata alla Puglia, dedicata al Mio Pugliese.

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Ingedrienti:

  • 250 g di lenticchie
  • 150 g di riso per sushi
  • 100 g  di tarallini al pepe ridotti in farina
  • 2 carote piccole
  • mezza cipolla rossa
  • 1 cucchiaino di liquid smoke (aroma affumicato)
  • 1 cucchaino di paprika affumicata
  • noce moscata qb
  • sale,olio,pepe di Sichuan qb
  • 1 cucchaino di aglio in polvere
  • passata di pomodoro

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Procedimento:

Pesare le lenticchie  e dopo averle pulite a dito metterle in  ammollo per  2 h circa. Passare alla cottura del legume mettendo le lenticchie in una casseruola con il doppio dell’acqua e una foglia di alloro e lasciar bollire per 1 ora circa fino ad assorbimento. Salare solo a fiamma spenta. Far raffreddare completamente.

Cuocere il riso con il doppio del peso e salare a fine cottura. Lasciar riposare anche questo.

In un mixer, ridurre dapprima in farina i tarallucci e poi, una volta svuotato, introdurvi le carote e la cipolla e tritare finemente. Aggiungervi ora: il riso freddo e colloso,le lenticchie asciutte e fredde,la paprika,sale,pepe,noce moscata,aglio e il fumo liquido. Mixare grossolanamente. Per ultima, aggiungere la farina di taralli e mixare di nuovo.

Una volta ottenuto un composto compatto,ritirare in frigo a riposare per almeno 30 minuti.

Trascorso il riposo,confezionare le polpette che andranno rosolate in una padella antiaderente con olio caldo e a fiamma bassa per 15 minuti. Ritirarle dal fuoco e appoggiarle provvisoriamente in un piatto. Nella stessa padella, riscaldare la passata di pomodoro in cui andranno calate le polpette. Far asciugare il sugo per 5 minuti a fiamma vivace e girando spesso. Terminare con una sploverata di prezzemolo e di origano salentino e servire calde accompagnate da un fumante puré come vuole la tradizione.

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PESTO PREZZEMOLO LIMONE E MENTA

DSCN1521Son giorni molto movimentati in casa, sopratutto per la sottoscritta: studio,allenamenti,lavoretti vari e vita vissuta che s’ha da vivere e non posso demandare ad altri,ovviamente. La voglia di spignattare e librarmi tra i fornelli é da un po’ latitante.Le ispirazioni sono ancora innumerevoli, non vi preoccupate. Però il richiamo del Sole e del suo Calore comincia ad essere imperante e quasi tirranico: ho desiderio di aria, di tepore, di brezza e di leggerezza. Fuori così come dentro.Negli ultimi due mesi mi sto scoprendo come non mai con persone nuove e mi sto “destrutturando”, tanto per usare un termine culinario. Sto affrontando una demolizione interiore cercando di liberarmi da sovrastrutture mentali forzate e inveterate. Forse ne uscirà una persona completamente nuova, o forse una vecchia ma ripulita da storture e brutture. Forse non più sola, ma cinta da varie persone ciascuna con la sua funzione nel mio cammino. Forse. Chissà che finalmente non sia primavera pure per me?

E per saziare la mia brama di freschezza , ho pensato ad un veloce pesto: frizzante,diverso e cremoso adatto sia per condire un primo di pasta o cereale o per esaltare una fetta di buon pane casereccio tostato o anche , perchè no, per gustare delle crudité croccanti.A voi la scelta e la prova !

PESTO PREZZEMOLO,MENTA E LIMONE

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  • 40 g di prezzemolo
  • 25 g di menta piperita o selvatica
  • 15 g di lievito alimentare
  • 40 g di olio evo
  • buccia grattata di un limone bio
  • succo di mezzo limone bio
  • 50 g di semi di girasole lievemente tostati
  • sale rosa qb

Frullare tutto evitando il surriscaldamento delle erbe. Consiglio di tostare i semi e/o i pinoli usati in modo da esaltarne i sapori e consentire la più facile fuoriuscita dei loro olii naturali. Buon appettito!

Strozzapreti di maggio

 

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Ingredienti:

per due persone
200g di farina(in questo caso metà integrale metà semola)
100ml di acqua

un mazzetto di asparagi
piselli freschi
uno spicchio di aglio
vino bianco
olio evo
sale
pepe bianco
noci

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Procedimento:

Mettere la farina  ciotola e versare l’acqua  mescolando con una forchetta. Dare una prima impastata con le mani all’interno della ciotola andando a raccogliere tutta la farina, poi trasferire l’impasto su una spianatoia e continuare a lavorarlo per almeno 5 minuti. Una volta ottenuta una pasta liscia ed elastica formare una palla rimetterla nella ciotola e lasciar risposare per una ventina di minuti coperta con la pellicola. Stendere poi la pasta con il mattarello a uno spessore di 2mm circa e ritagliare delle strisce della larghezza di circa 2 cm. Prendere le strisce e arrotolatele su se stesse nel senso della lunghezza strofinandole tra il palmo delle mani e staccando dei pezzi lunghi circa 5 cm. Disporre gli strozzapreti su un canovaccio leggermente infarinato (di modo che  assorba l’umidità). Preparare il condimento  facendo soffriggere l aglio(privato dell anoma) e aggiungere gli asparagi tagliati a rondelle fini, tenendo da parte le punte. Quando comincia a sfigolare sfumare con il vino, lasciar evaporare e aggiungere i piselli freschi e le punte degli asparagi. Coprire con il coperchio e lasciar andare finchè i piselli saranno teneri.   Cuocere gli strozzapreti come una normale pasta (magari aggiungete un filo d’olio all’acqua bollente)  Per quanto riguarda la cottura, da quando gli strozzapreti salgono a galla contate un paio di minuti, poi ripassateli nel condimento aggiungendo un pò di acqua di cottura, mantecando il tutto. Impiattare e aggiungere le noci spezzettate grossolanamente.

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POLPETTE DI NONNA PAPERA ovvero l’oliva nascosta

DSCN1453Nate dalla richiesta insistente della genitrice che non ha mai voglia di sperimentare , vi propongo oggi delle polpettine che nascondono un gusto identico a quello delle nostre care olive all’ascolana ma molto più facili da fare. Solo in questa occasione mi son ritrovata ad usare prodotti già preparati , quali salsicce di lupino e seitan, che di consueto nemmeno stazionano nel mio frigo. Però bisogna scendere a compromessi sopratutto quando si sta cercando di far capire quanto deliziosa e variegata sia la cucina vegetale. Purtroppo in questo periodo non riesco ad essere così assidua nella pubblicazione dei posts o nell’invenzione di nuovi succulenti e attrativi piatti. Abbiate pazienza voi , piccolo gruppo di afficionados, ma gli impegni lavorativi e universitari nonchè quelli sportivi si stanno accumulando. In più, la primavera mi sta portando vari ed imprevisti scombussolamenti sentimentali difficili da soffocare per una come me che si sta riscoprendo molto meno distaccata, fredda e glaciale di quanto abbia mai creduto. La vita non si programma, la vita accade e segue sentieri non battuti. Ad avercela la bussola, non mi sarei persa.

Tornando a noi, altrimenti inizio un capitolo troppo tosto e serioso che ora come ora non ho voglia di stilare… eccovi le direttive per la realizzazione di queste semplici polpette. Son talmente buone e fedeli al gusto della versione originale che son entrate nel menù di un ristorante… così senza se e senza ma.

E per una volta l’anno, se volete friggetele pure.  alla prossima puntata de : ” Il Segreto di Karin”…

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  • 400 g di olive ascolane denocciolate (pesate scolate dall’acqua di governo)
  • 300 g di salsiccia di lupino o seitan o mopur affumicato
  • 2 cucchiai colmi di lievito alimentare
  • 2 cucchiai colmi di farina di ceci
  • noce moscata,pepe nero e paprika affumicata

Ancora una volta mettere tutto in un potente mixer e frullare fino ad avere un composto uniforme e compatto da far riposare in frigo almeno 1 ora. Terminato il riposo che ne consente la compattazione ulteriore, procedere a formare piccole biglie. Queste andranno poi passate in una pastella fatta da farina,acqua e curcuma e densa che sostituisce l’uovo e ancora impanate in pangrattato ( io uso quello integrale). Ora scegliete se cuocerle in forno VENTILATO a 200 °C ben oleate o friggerle in olio caldo.

Che altro devo dirvi…stay tuned e non ci mollate!!!  Il vostro calore è il fiato del blog … e nessuno campa senza respiro!

Zuppa di Castelluccio

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Ingredienti:

cicerchia

farro

cipolla

carota

sedano

asparagi

olio evo

sale

pepe

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Procedimento:

Lessare la cicerchia. Fare un soffrittino di sedano carota e cipolla, aggiungere poi gli asparagi tagliati finemente a rondelle , lasciar andare a fuoco vivace per qualche minuto. Aggiungere acqua, poi la cicerchia lessata e il farro. Far cuocere a fuoco medio con coperchio finchè il farro nn sarà ben cotto. Aggiustare di sale e pepe e lascia riposare un pò prima di servire.

 

 

MISTERY BOX # 3

Non mi ricordo nemmeno quando è stato fatto questo nostro giochetto…forse oramai un mese e mezzo fa…E credo anche che sia strapassato il momento di mostrarvi ciò che la sottoscritta , Karin anche detta La Vergara, ha impastrocchiato realizzato in meno di 2 ore. Per una pianificatrice e pesatrice ossessivo-compulsiva come me, ritrovarsi a spignattare con ingredienti inattesi e non direttamente scelti si rivela sempre un’impresa ardua e  stimolante al tempo stesso. Qualcosa alla fine son riuscita a impiattare ma… vi preannuncio di già che le mie realizzazioni non mi hanno personmalmente soddisfatta nè nella presentazione né nel gusto…insomma la più spietata critica è stata KARIN medesima.Ma andiamo subito a vedere la scatola cosa conteneva:

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Nocciole,cipollotti,erbe aromatiche fresche e miste,arancio rosso,pera,mela,carciofo,patata,cavolfiore,birra belga e riso parboiled

Dopo i soliti 5 minuti di disconnessione spaziotemporale in cui mi si accozzavano idee malsane in testa,prendo i coltelli dal manico e mi adopero in qualcosa che nemmeno io so sotto l’attenta supervisione della mia sous-chef a 4 zampe, ben più perplessa della sottoscritta come potete ben vedere dalla foto:

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” sei sicura di quello che stai facendo? No perchè io qualche piccolo dubbio ce lo avrei…”

Tra taglieri ,tegami,cipollotti che mi fanno sgorgare lacrimoni stile Niagara falls…schiaffo le prime cose che mi trovo tra le mani…Decido di preparare un risottino con un tocco aromatico e crunchy…sì ok, ma poi con la frutta ed il resto? Una bella e semplice macedonia? no, troppo banale…opto per un antipastino. Grosso e tremendo errore: era meglio puntare su un fine pasto a me più consono ma oramai la battaglia è iniziata e va portata a termine. La giudichessa a marcia da generale e col sopracciglio arcuato soppesa ogni mio più impercettibile movimento.Annusa,guarda, lancia sguardi assertivi o interrogativi ma nulla trapela dalla bocca che presto sputerà il suo insindacabile giudizio.

Ed ecco le schifezze   cose  ( ok…non so come definirle…) uscite:

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Insalatina di rinforzo alle pere caramellate

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patate e mele pont-neuf al rosmarino e birra belga

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risotto frappista al pesto di timo e nocciole

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E queste le valutazioni della giudichessa Betta:

ANTIPASTINO CALDO-FREDDO                  RISOTTO FRAPPISTA

CREATIVITA’:                                           7                                                        7

GUSTO:                                       patate 9 cavolo 6 1/2                                        9

PRESENTAZIONE:                                     8 1/2                                                   9

Ma sì,diciamolo pure con comodo….è stata fin troppo generosa.

Ora se proprio volete divertirvi…provate a giocare allo stesso gioco con gli stessi ingredienti e vediamo che ci cavate voi! Oppure tentate di realizzare i miei stessi piatti…così…a sensazione. Scoprirete nuovi sapori e nuove idee! perchè la cucina in fondo è questo: gioco,passione e libertà di espressione.

Alla prossima puntata!!!

Hummus di fave

 

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Ingredienti:

Fave fresche

succo di limone

aglio(privato dell’ anima)

olio evo

tahin(o semi di sesami tritati finemente)

basilico fresco

sale

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Procedimento:

Frullare tutti gli ingredienti ed assaggiare in corso d’ opera, aggiungendo gli ingredienti in base ai propri gusti.

 

 

 

HUMMUS DI CICERCHIA E MAGGIORANA

DSCN1446Dopo una lunga carrellata di dolci, finalmente ritorno a presentarvi qualcosa di salato e declinabile in millanta varianti tutte personalizzabili: l’ Hummus.

Lo hummus – in arabo حُمُّص hummus, in lingua armena (traslitterato) hamos, in greco Χούμους, in ebraico חומוס – è una salsa a base di pasta di ceci e pasta di semi di sesamo (tahineh) aromatizzata con olio di oliva, aglio, succo di limone e paprica, semi di cumino (in arabo kamun) in polvere e prezzemolo finemente tritato.

È molto diffuso in tutti i paesi arabi, è ormai un classico anche nella cucina israeliana ( che io adoroooo),e la sua origine si perde nell’antichità. Viene solitamente consumato insieme a focacce di pane azzimo, oppure spalmato all’interno della pita o della lafa prima di farcirle di falafel o di shawarma. Nella cucina mediterranea può essere utilizzato come salsa per verdure crude (carote, sedano, finocchio) in piacevole alternativa al classico pinzimonio.

Ora , fatta la premessa da maestrina …passo nel confessionale per rivelarvi un grande “segreto”: io sono una di quelle persone che camperebbero di salse e salsine e pesti e patés di qualsiasi tipo,colore e composizione. Datemi un ingrediente, un frullatore e vi hummusizzo il mondo. Ma qui casca l’asinello… son lupo solitario in famiglia in questa mia passione e dipendenza. E quindi quando preparo di cotante bontà , mi ritrovo sempre a dover inventarmi un trilione di ricette di recupero … perchè ovviamente tutto si frulla, ma nulla si distrugge o si butta. Giammai!

Per me, comunque, l’hummus rimane una delle scoperte più sensazionali fatte in seguito alla mia rinascita e ritorno alla Natura ed ai suoi gioielli.Ecco anche perchè vi sono così emotivamente legata.

In questa versione tutta marchigiana e slow food, ve lo propongo con le cicerchie …legume salito sul mio personale podio delle proteine contadine furbe.

  • 450 g di cicerchia già lessata con alga kombu e alloro e senza sale
  • 1 cucchiaio colmo di tahin
  • succo di mezzo limone
  • sale affumicato qb
  • maggiorana fresca a piacere
  • 1 cucchiaio di curry
  • sesamo bianco e nero per guarnire

In questo caso ho usato delle cicerchie Igp locali già cotte in precedenza in pentola a pressione con alga e alloro ed ho , e preparatevi perchè la ricetta è davvero complicata ( se se…), buttato tutto nel mio fedelissimo e potente mixer. Un minuto alla massima potenza ed avrete la vostra scodellona di cicerchia mascherata ed esaltata dalla maggiorana e dal sale affumicato che le regalano una sontuosità unica.

Consiglio vivamente di mangiarla in pinzimonio o con dei buoni carciofi sfogliati e usati come palette prendi-salsa….goduria maxima!

PASTIERA ORZATA

20150312_174523Ci stiamo rapidamente avvicinando alla Pasqua . Mi sembra ieri che sfornavo panettoni ad personam e cercavo di sfoltire la kilometrica lista di attesa…ed eccoci già arrivati alla festa comandata successiva. Questa volta però ho deciso ,dopo una estenuante riunione di gabinetto con i familiari, di non addentrarmi nella produzione a catena stile Ford della colomba. Non ho tempo, non ho voglia e non desidero avere tentazioni a vista d’occhio. E poi mica Pasqua è solo colomba! Anzi, chi si è inventato questa trovata commerciale dell’uccello mandorlato? Ogni regione ha i suoi manicaretti primaverili originali e legati al territorio e allora  prepariamo quelli e lasciamo alle industrie la noia del confezionamento di dolci tutti uguali e senza storia .

Dietro richiesta della mia amica e collega blogger Betta, ho ripiegato sulla pastiera che sì, ok, non è marchigiana però è uno dei veri simboli della Pasqua come la intendo io:strapiena, traboccante di gusto ma veloce da realizzare e perfetta per la gitarella fuoriporta di Pasquetta. Non vi sto neanche a dire che io l’ho personalizzata dandole un tocco asiatico…tanto oramai sapete della mia idolatria verso le spezie in generale.Vi spiego subito come l’ho preparata senza perdermi in elucubrazioni e giri di parole.Pronte/i?

LA PASTIERA DI ORZO

per la frolla “Montersino”:

  • 250 g di farina di farro bianca
  • 250 g di farina tipo 2
  • 250 g di zucchero di canna
  • 130 g di acqua
  • 70 g olio di germe di mais
  • 70 g di olio evo
  • 12 g di lievito per dolci
  • 2 cucchiaini di scorza di agrumi misti secchi (fatta in casa) oppure vaniglia

per il ripieno:

  • 130 g(pesato da crudo)di orzo mondo cotto in acqua
  • 300 g di zucchero di canna (250 per la crema di tofu e 50 per la crema pasticcera)
  • 2 cucchiaini di polvere di agrumi secca fatta in casa
  • 8 gocce di olio essenziale di arancia dolce
  • 2 cucchiai rasi di fecola di patate
  • 250 g di tofu (sostuibile con tofu burmese) o ricotta di soia o di mandorle
  • 100 di di uvetta o gocce di cioccolato
  • 1 cucchiaino colmo di vaniglia in polvere
  • 1 cucchiaino colmo di cinque spezie cinesi(liquirizia,polvere di mandarino,cannella,anice stellata,chiodi di garofano)
  • 30 g di olio di cocco vergine
  • 500 ml di latte di mandorla non dolcificato o latte di riso o avena

Per la frolla: miscelare le polveri tra loro e a parte i liquidi.Unire e impastare fino a formare una palla da mettere a rassodare in freezer ( in questo modo raggiungerà la consistenza di una frolla al burro).

Per il ripieno bisogna procedere a steps:

  1. crema pasticcera veloce:sciogliere a freddo in un pentolino la fecola con 50 g di zucchero, una scorza di limone e 250 ml di latte vegetale.Una volta sciolti eventuali grumi,portare sul fuoco e sempre mescolando far addensare bene. Il composto risulterà molto più corposo di una normale crema.
  2. Crema di orzo: ricuocere l’orzo già lessato con il latte restante, l’olio di cocco, la cannella, le spezie cinesi, la vaniglia, la polvere di agrumi e l’olio essenziale.Far cuocere 15 minuti e poi spegnere e lasciar freddare.
  3. Crema di tofu: mixare il tofu con 250 di zucchero fino ad avere un composto gonfio e liscio.

Riprendere la frolla dal freezer, tagliarne i 2/3 e rivestirvi una teglia da pastiera di 28 cm di diametro.In una terrina, mescolare la crema di orzo fredda, la pasticcera e la crema di tofu aggiungendovi uvetta o cioccolato e se troppo densa un goccio di latte vegetale. La  farcitura dovrà rimanere solida e non essere troppo liquida. Farcire il guscio di frolla con tutto il ripieno. Rivestire con le classiche strisce incrociate e cuocere in forno per 45 minuti a 180 °C.

Far freddare un giorno prima di consumarla in modo da permettere la perfetta simbiosi dei sapori.

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P.S: questa è l’unica ricetta in cui ho usato soia.Ma vi consiglio di provare con la ricotta di mandorle.

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